lunedì 6 maggio 2013

La cattedrale di Rouen


La cattedrale di Rouen




Su consiglio del professor Marchis, ho provato a immaginare un quadro che potesse rappresentare questo blog. Immediatamente, ho subito pensato alla celebre rappresentazione, o meglio anzi, alle celebri rappresentazioni della cattedrale di Rouen di Claude Monet.
Monet é probabilmente il pittore che, forse più di tutti, rappresenta ai nostri occhi l'impressionismo.
Impressionismo non significa copiare la realtà per quello che è, ma significa pitturare le impressioni di ciò che si dipinge, significa guardare all'oggetto che si vuole rappresentare con un nuova necessità: si sente ovvero il bisogno di esprimere, attraverso la propria opera, le impressioni che sono suscitate in noi.




La cattedrale di Rouen, che è uno dei più importanti monumenti gotici francesi, è stata dipinta da Monet in cinquanta quadri, tra il 1892 e il 1894, molti dei quali hanno per oggetto la sola facciata, vista da una posizione unica, eppur sempre diversa perchè diversa è l'ora del giorno e quindi l'illuminazione e soprattutto perchè è continuamente diverso il nostro modo di essere e quindi il nostro rapporto con la realtà.
George Clemenceau, grande statista francese nonchè amico di molti impressionisti, disse: "Le tele avrebbero potuto essere cinquanta, cento, mille, tante quante i minuti della sua vita."




Proprio la celebrità del monumento, oggetto di visite turistiche, riprodotto in migliaia di fotografie, dà a Monet l'occasione di superare la banalità della cartolina illustrata che inquadra equilibratamente il soggetto; la facciata è vista obliquamente e solo in parte; le torri sfuggono alla nostra attenzione.




In queste rappresentazioni, il colore e la luce assumono un ruolo chiave: gli impressionisti in generale constatano che non esiste il cosidetto "colore locale" ossia quello singolo di un oggetto, perchè ogni colore che vediamo nasce dall'influenza del suo vicino in un concatenamento reciproco. Le ombre, invece che nere, sono anch'esse formate da colori, per lo più complementari.




Infine, un motivo per cui questa serie di opere è a mio parere così affascinante consiste nel fatto che non essendo mostrata nè l'altezza, nè la larghezza della cattedrale, ciascuno di noi può integrarla secondo la propria sensibilità, così che da semplici spettatori, ci trasformiamo anche noi in attori.





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